29 marzo 2012

L’IIC DI OSLO SBARCA SU FACEBOOK E TWITTER


La presenza sui social networks permetterà all’Istituto di promuovere in tempo reale i propri eventi e le proprie iniziative, raggiungendo un pubblico sempre più vasto e variegato


ItalPlanet News, 29 marzo 2012
Mettendosi al passo con la quasi totalità delle istituzioni culturali e museali norvegesi, anche l’Istituto Italiano di Cultura di Oslo ha adottato una politica di comunicazione integrata con le nuove frontiere messe a disposizione dai social networks. Risale infatti a qualche giorno fa la creazione di un profilo Facebook e di un account Twitter dell’Istituto, entrambi già rivelatisi una scommessa vincente.

Con i suoi oltre 700 milioni di utenti, Facebook si può ormai ragionevolmente considerare uno dei mezzi di comunicazione più utilizzati al mondo, ed analogo discorso vale anche per Twitter, il servizio di microblogging utilizzato da quasi mezzo miliardo di users in tutto il mondo. È quindi in considerazione della straordinaria diffusione di questi muovi mezzi di comunicazione, che l’IIC di Oslo ha deciso di entrare a far parte del mondo dei social networks: la presenza sui social media, infatti, permetterà all’Istituto di promuovere in tempo reale i propri eventi e le proprie iniziative, raggiungendo un pubblico sempre più vasto e variegato, cercando di tenere sempre alto il livello di curiosità nei confronti della cultura del Bel Paese.

La rivoluzione rappresentata da Facebook e Twitter nel modo di comunicare, consentendo un’interazione costante tra i diffusori ed i fruitori delle notizie costituisce un ulteriore vantaggio derivante dall’utilizzo dei social media: conoscere le opinioni del pubblico sulle iniziative organizzate dall’IIC rappresenta infatti uno stimolo costante per cercare di promuovere eventi capaci di catturare l’attenzione dei norvegesi e non solo.

Per essere sempre aggiornati sulle iniziative dell’IIC Oslo, l’appuntamento è dunque su Facebook - http://www.facebook.com/DetItalienskeKulturinstituttIOslo - e su Twitter -
https://twitter.com/#!/iicoslo ! (ItalPlanet News)

13 marzo 2012

‘L’UOMO CHE VERRÀ’: IL FILM DI GIORGIO DIRITTI ALL’IIC DI OSLO

OSLO\ aise\13 marzo 2012 - Nell’ambito della rassegna "Cinema Italiano 2012", l’Istituto Italiano di Cultura di Oslo, presenterà, il 15 marzo prossimo, il film "L’uomo che verrà" (2009), di Giorgio Diritti.

Nell’inverno del 1943 Martina ha 8 anni, non parla, e vive con la sua famiglia alle pendici del Monte Sole, nei pressi di Bologna. Il suo è un villaggio contadino, quasi allo stremo delle forze a causa di una guerra ai suoi occhi priva di senso. Aspetta, Martina, aspetta la nascita del nuovo fratellino e nel frattempo assiste alle sempre maggiori privazioni cui è sottoposta la sua gente. Finalmente, alla fine di settembre, arriva il giorno tanto atteso: il fratellino così desiderato viene alla luce. Una speranza, in una realtà cupa come la povertà e la paura in cui vive, alla quale si attaccherà con tutta la tenacia che può avere una bambina di otto anni quando suo malgrado si troverà nel bel mezzo di quello che passerà alla storia come uno dei momenti più tragici della Seconda Guerra Mondiale: l’eccidio di Marzabotto.

La strage di Marzabotto vista attraverso gli occhi di una bambina: è questa la coraggiosa scelta fatta da Giorgio Diritti per raccontare uno degli episodi più bui della nostra storia recente. Ed è proprio nei luoghi della strage che ha scelto di recarsi qualche giorno fa anche il neo Presidente tedesco del Parlamento Europeo, Martin Schulz, durante la sua prima visita istituzionale in Italia.

Come riportato da un articolo pubblicato il 25 febbraio sul quotidiano "La Repubblica", un commosso Martin Schulz ha tenuto un toccante discorso dinanzi alle autorità del Comune di Marzabotto e a due dei superstiti della strage, sottolineando l’importanza di tenere viva la memoria di quell’evento di "crudeltà inimmaginabile", oltre che lo straordinario percorso di crescita dei popoli d’Europa, che uniti dalla forza dell’Unione Europea hanno permesso anche ad un figlio di un ex soldato della Wehrmacht come lui, di poter essere accolto come un amico in un luogo così denso di ricordi terribili.

"Dopo tutto ciò che è successo, è un miracolo essere accolto come un amico. Per questo regalo, perché lo considero un regalo, vi sarò grato per tutta la vita". Queste parole sincere, ma anche orgogliose di ciò che negli anni l’Europa è diventata, sono il segnale come la speranza rappresentata dalla storia di Martina, in fondo, non fosse soltanto finzione cinematografica. (aise)